Progetto Aretè: Sei riserve d’acqua artificiali favoriscono la fauna aiutando a mantenere la biodiversità della rete Villoresi

Pubblicato il 3 novembre 2020 • Ambiente , Comunicati

Un altro successo per il Progetto Aretè

Il progetto triennale, cofinanziato da Fondazione Cariplo nell’ambito del bando “Capitale Naturale 2018”, è guidato dal Parco Lombardo Valle del Ticino e può contare sulle competenze di un ampio gruppo di partner: l’Ente di gestione delle aree protette del Ticino e del Lago Maggiore, la Provincia di Pavia, l’Associazione Irrigazione Est Sesia, il Consorzio di Bonifica Est Ticino Villoresi, l’Università degli Studi di Milano, l’Istituto di Ricerca sulle Acque – Consiglio Nazionale delle Ricerche, Legambiente Lombardia Onlus, la Società Cooperativa Sociale Eliante Onlus e la Società di Scienze Naturali del Verbano Cusio Ossola.

Il progetto prevede innanzitutto una generale ottimizzazione della circolazione dell’acqua, che permetterà un incremento diffuso della biodiversità e un migliore approvvigionamento da parte delle realtà agricole. Particolare attenzione verrà rivolta a quegli interventi idraulici che uniranno la completa funzionalità ecologica ad un migliore inserimento nel paesaggio tradizionale.

Col chiudersi dell’estate 2020 sono state realizzate dal Consorzio ETVilloresi 6 piccole riserve d’acqua artificiali per anfibi e altri animali acquatici, localizzate lungo la rete irrigua Villoresi, a Malvaglio, Inveruno, Cuggiono, Castano Primo e Magenta. Si tratta di piccole depressioni create sul fondo dei canali secondari e terziari, per permettere agli anfibi e ad altri animali (libellule, aironi, …) di trovare un luogo dove riprodursi o alimentarsi durante il corso dell’anno.

I canali derivati dal Villoresi infatti, hanno lo scopo principale di fornire acqua per irrigare i campi; la distribuzione della risorsa irrigua viene eseguita con metodo a scorrimento e su turnazione programmata, a seconda della disponibilità di acqua nel bacino del Lago Maggiore e delle sottoscrizioni irrigue presentate ogni inizio anno. In stagione non irrigua, se non vi sono sottoscrizioni di acqua jemale, rimangono asciutti. Grazie all’intervento di Aretè, la disponibilità di siti idonei per gli anfibi e altri piccoli animali acquatici è aumentata, anche in contesti fortemente antropizzati.

Nelle depressioni realizzate sul fondo di alcuni canali, l’acqua riesce ad accumularsi e rimanere per un periodo sufficientemente lungo da permettere la vita degli animali anche tra una turnazione e l’altra; in periodi non irrigui inoltre, le vasche possono comunque fungere da bacini di accumulo di acqua piovana.

A beneficiare di questo intervento sono stati innanzitutto la rana verde ed il rospo smeraldino, che si sono riprodotti in queste piccole riserve artificiali. Si tratta di specie ben adattabili, spesso le prime colonizzatrici delle pozze d’acqua in zone di pianura. La rana verde (Rana kl. esculenta) si riproduce in fossi, marcite, risaie, argini fangosi. E’ una specie gregaria, che solitamente evita gli stagni troppo piccoli e isolati. Tra gli anfibi più diffusi in Lombardia, la rana verde viene ancor oggi catturata a scopo alimentare, spesso in maniera eccessiva. Il rospo smeraldino (Bufo viridis) predilige le acque basse e fangose ed è anch’esso presente in molti ambienti, dai campi alle brughiere, dalle cave ai parchi delle grandi città. Seppur poco esigente, il rospo smeraldino è minacciato dalla riduzione delle zone umide e dai periodi di siccità, sempre più prolungati e frequenti.


Cookie
Questo sito utilizza cookie tecnici, analytics e di terze parti. Proseguendo nella navigazione accetti l'utilizzo dei cookie. Per maggiori informazioni consulta la Cookie Policy