U.O. Attività estrattive, polizia mineraria, Vigilanza Volontaria
Ultima modifica 4 maggio 2022
Piano cave provinciale
Il Piano Cave Provinciale è stato approvato dalla Regione Lombardia in data 20 febbraio 2007 con D.C.R. VIII/344 e pubblicato in data 29 marzo sul 2° supplemento straordinario al numero 13. Tale strumento, precedentemente adottato dalla Provincia di Pavia con D.C.P. 32 DEL 27/07/2004, è il risultato del lavoro svolto dagli Uffici Provinciali e da un pool di professionisti incaricati in qualità di esperti nelle varie discipline tecniche e scientifiche. Tale gruppo di lavoro si è confrontato con i diversi Enti competenti per territorio e con le associazioni di categoria direttamente interessate dalla redazione del nuovo Piano Cave. Grazie alla sinergia dei soggetti coinvolti è stato quindi possibile valutare il piano sotto l'aspetto giacimentologico – minerario, geologico, idrogeologico, urbanistico, idraulico, economico ed infine, ma non per questo di minor importanza, ambientale. Tale strumento di pianificazione è stato progettato mantenendo, infatti, come obiettivo prioritario la massima compatibilità ambientale/paesaggistica, raggiunta tramite l'individuazione di un consono programma di coltivazione dei molteplici ambiti territoriali e dei relativi recuperi ambientali.
Per tale ragione nel progettare tale strumento si è tenuto conto:
- del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, con i relativi indirizzi e le prescrizioni puntualmente riportate nelle Norme Tecniche di Attuazione;
- del Piano Stralcio per l'Assetto Idrogeologico (PAI) per i poli estrattivi ricadenti all'interno delle fasce fluviali;
- della eventuale presenza dei siti censiti all'interno della Rete Natura 2000.
Parallelamente all'obiettivo sopraccitato sono state individuate le materie prime sfruttabili sul territorio provinciale:
- sabbie e ghiaie per l'edilizia e le opere pubbliche;
- argilla per la produzione di laterizi;
- marne silicee utilizzate quali ammendanti per la produzione di cemento;
- pietre ornamentali e da taglio per la ristrutturazione dei centri storici e dei monumenti;
- torba destinata al mercato florovivaistico.
Per tali materie prime sono stati quindi individuati: i giacimenti dislocati sul territorio provinciale caratterizzati da una elevata qualità dell'inerte presente, il fabbisogno provinciale (comprese le eventuali grandi opere infrastrutturali) al fine di ridurre l'eventuale importazione di materie prime e gli interventi di recupero in aree degradate da promuovere congiuntamente con gli Enti locali interessati
Dalla integrazione degli obiettivi sopraccitati e dal confronto con le esigenze del mercato del materiale inerte sono stati così individuati:
- gli ambiti Territoriali estrattivi da inserire ex-novo nel piano cave;
- le cave già in attività da riconfermare;
- le cave da stralciare nel nuovo piano cave;
- i giacimenti di materie prime;
- le cave dimesse da avviare ad eventuale recupero ambientale.
Il Consiglio Regionale ha approvato definitivamente il Piano di cui sopra, stralciando 2 ambiti nel settore merceologico "rocce silicee" ed 1 ambito appartenente al settore merceologico "pietre da taglio" e inserendo 2 ambiti nel settore merceologico della "sabbia e ghiaia". Tali modifiche non hanno introdotto sostanziali modifiche alla volume complessivo estraibile approvato dalla Provincia.